martedì 25 settembre 2012

Dicono che siamo in un periodo di crisi...

Dicono che siamo in un periodo di crisi.. In effetti le pagine economiche dei giornali assomigliano ad un bollettino di guerra per i lavoratori ed i telegiornali sono diventati un programma da bollino rosso.
La crisi però non esiste: almeno non nel senso che pare doversi intendere leggendo le note di agenzia. Non credo in effetti alle crisi di domanda: in nessun caso l'economia si ferma e la gente smette di acquistare beni o servizi, nemmeno quando le disponibilità economiche sono limitate.
Forse una crisi di domanda può esistere per pochi giorni, di fronte ad eventi drammatici ed eccezionali, ma anche nel caso di devastazioni dovute ad eventi naturali, la necessaria opera di ricostruzione non consente all'economia di fermarsi.
Al di là degli aspetti strumentali, dovuti alla stretta creditizia operata dagli istituti di credito che male hanno gestito gli strumenti di investimento diciamo così "moderni", la vera crisi è dovuta, secondo me, ad un ciclo di trasformazione dell'economia che si riflette sulle esigenze del mercato e quindi sulla spesa di ognuno di noi.
Avete fatto caso che esistono aziende in grave crisi ed altre che lanciano nuovi prodotti? Che ne dite di aziende come Apple che crea nuovi segmenti di mercato dal nulla, propone prodotti performanti ma ad alto costo e malgrado questo la gente fa la fila davanti ai negozi in piena epoca di crisi mondiale?
Di esempi come questi se ne trovano molti, meno eclatanti magari, ma proprio per questo diffusi nel tessuto economico anche nel nostro Paese. Volete un esempio? Quanti posti di lavoro si sono creati con il conto energia e lo sfruttamento dell'energia solare fotovoltaica? Sono convinto che sapete già la risposta o almeno la immaginate.
Allora, se la crisi è di trasformazione dell'economia, come fare ad essere protagonisti di questo cambiamento? Lo strumento è uno solo: la formazione.
Prepararsi al cambiamento, acquisire nuove competenze, provare, in occasione di un corso anche breve, nuove strade per la propria attività lavorativa, è diventato fondamentale.
Le aziende, almeno alcune tra esse, lo hanno capito e talvolta provvedono, sfruttando strumenti di incentivazione di vario genere, ad attrezzarsi. Ma siete proprio sicuri che questo basti? Essere un passo avanti e distinguersi nel mercato del lavoro può voler dire fare delle autonome scelte di formazione.
La sfida di predisporre strumenti di questo tipo a costi sostenibili per ognuno è difficile, ma è la missione di Studio Storebelt.

Post a cura di Antonio Romano

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